Le &034;nuove&034; metropolitane di Milano sono belle, sono un unico vagone che parte dall&039;inizio alla fine del treno e quando arrivano al capolinea non si devono neanche girare, sono dei serpenti a due teste che scorrono sui binari, avanti e indietro.E dentro ai serpenti ci sono persone, ed ognuna ha una sua storia.Portano riviste, libri, cellulari e biciclette.Producono risate, urla, sospiri e sbadigli.Emanano profumi, scoregge (silenziose ma spesso fetenti), aliti ed esclusi da ascelle &034;importanti&034;.Lanciano sorrisi, sguardi, parole e silenzi.Ogni persona è una storia, ogni incontro, scontro, fuga o ritorno è una storia nella storia.Su una sola corsa della metropolitana ci sono migliaia di storie e non basterebbe una vita per conoscerle tutte.Però è bello guardare e vedere, ascoltare e sentire perché c&039;è sempre da imparare no?metropolitana Milano vitadapendolare metro treno train storieinmetro storiedituttiigiorni

Le &034;nuove&034; metropolitane di Milano sono belle, sono un unico vagone che parte dall&039;inizio alla fine del treno e quando arrivano al capolinea non si devono neanche girare, sono dei serpenti a due teste che scorrono sui binari, avanti e indietro.E dentro ai serpenti ci sono persone, ed ognuna ha una sua storia.Portano riviste, libri, cellulari e biciclette.Producono risate, urla, sospiri e sbadigli.Emanano profumi, scoregge (silenziose ma spesso fetenti), aliti ed esclusi da ascelle &034;importanti&034;.Lanciano sorrisi, sguardi, parole e silenzi.Ogni persona è una storia, ogni incontro, scontro, fuga o ritorno è una storia nella storia.Su una sola corsa della metropolitana ci sono migliaia di storie e non basterebbe una vita per conoscerle tutte.Però è bello guardare e vedere, ascoltare e sentire perché c&039;è sempre da imparare no?metropolitana Milano vitadapendolare metro treno train storieinmetro storiedituttiigiorni

Le &034;nuove&034; metropolitane di Milano sono belle, sono un unico vagone che parte dall&039;inizio alla fine del treno e quando arrivano al capolinea non si devono neanche girare, sono dei…
Mattina presto, addirittura prima del solito.La metro è vuota.Sono seduti uno di fianco all&039;altra.Ogni tanto si danno la mano.Parlano poco tutti e due, lui parla meno. E ascolta di più.Lei è spesso entusiasta anche se da un po&039; lo sembra meno.Forse non è contenta del posto in cui vive, del suo lavoro, del clima, dell&039;ultimo libro letto…Chi lo sa.Ma si vede, lei è una che non molla! Magari per un po&039; si lamenta quando le cose non vanno come vuole, ma passato il momento si rimbocca le maniche, si rialza e ricomincia a lottare.E lui la supporta (e sopporta ).Del resto lui sembra proprio il tipo che potrebbe attraversare 5000 km di America in bicicletta in 11 giorni, 22 ore e 20 minuti.Ed in effetti lui lo ha fatto: un anno fa proprio in questi giorni.E lei era con lui.Ed io con loro.Ed altre sette persone, con noi.E tutti siamo caduti e ci siamo rialzati. Ed abbiamo camminato e pedalato insieme verso uno scopo oltre la nostra portata.E lo abbiamo raggiunto e superato.Insieme.Ed abbiamo scoperto che molti limiti non sono reali, ce li fissiamo noi.E poi ci diciamo che non ce la faremo.Ma ce l&039;abbiamo fatta no? Io c&039;ero!E loro sono miei amici.Ed io ne sono fiero.E scattata la foto sono tornato a sedermi con loro &x1f600;RAAM raamitalia alliknowFranco524 francomicolini metropolitana Milano vitadapendolare metro treno train storieinmetro storiedituttiigiorni

Mattina presto, addirittura prima del solito.La metro è vuota.Sono seduti uno di fianco all&039;altra.Ogni tanto si danno la mano.Parlano poco tutti e due, lui parla meno. E ascolta di più.Lei è spesso entusiasta anche se da un po&039; lo sembra meno.Forse non è contenta del posto in cui vive, del suo lavoro, del clima, dell&039;ultimo libro letto…Chi lo sa.Ma si vede, lei è una che non molla! Magari per un po&039; si lamenta quando le cose non vanno come vuole, ma passato il momento si rimbocca le maniche, si rialza e ricomincia a lottare.E lui la supporta (e sopporta ).Del resto lui sembra proprio il tipo che potrebbe attraversare 5000 km di America in bicicletta in 11 giorni, 22 ore e 20 minuti.Ed in effetti lui lo ha fatto: un anno fa proprio in questi giorni.E lei era con lui.Ed io con loro.Ed altre sette persone, con noi.E tutti siamo caduti e ci siamo rialzati. Ed abbiamo camminato e pedalato insieme verso uno scopo oltre la nostra portata.E lo abbiamo raggiunto e superato.Insieme.Ed abbiamo scoperto che molti limiti non sono reali, ce li fissiamo noi.E poi ci diciamo che non ce la faremo.Ma ce l&039;abbiamo fatta no? Io c&039;ero!E loro sono miei amici.Ed io ne sono fiero.E scattata la foto sono tornato a sedermi con loro &x1f600;RAAM raamitalia alliknowFranco524 francomicolini metropolitana Milano vitadapendolare metro treno train storieinmetro storiedituttiigiorni

Mattina presto, addirittura prima del solito.La metro è vuota.Sono seduti uno di fianco all&039;altra.Ogni tanto si danno la mano.Parlano poco tutti e due, lui parla meno. E ascolta di più.Lei…
Sto camminando per la strada.Lo vedo.Per terra.Rosashocking.Girato.Penso subito… &034;lunapark&034; (veramente io ho pensato &034;baracconi&034; perché sono modenese)Lo raccolgo, due delusioni:1) non è un gettone degli autoscontri2) non si chiama bruchino ma brucomelavintage malinconia

Sto camminando per la strada.Lo vedo.Per terra.Rosashocking.Girato.Penso subito… &034;lunapark&034; (veramente io ho pensato &034;baracconi&034; perché sono modenese)Lo raccolgo, due delusioni:1) non è un gettone degli autoscontri2) non si chiama bruchino ma brucomelavintage malinconia

Sto camminando per la strada.Lo vedo.Per terra.Rosashocking.Girato.Penso subito... &034;lunapark&034; (veramente io ho pensato &034;baracconi&034; perché sono modenese)Lo raccolgo, due delusioni:1) non è un gettone degli autoscontri2) non si chiama bruchino…
Scarpe Antinfortunistiche, zainetto, pantaloncini corti.Seduto In mezzo a persone perse nei loro giornali, cellulari o semplicemente pensieri.Anche lui ha un cellulare in mano ma legge, legge e prega.Silenziosamente, con parole appena accennate, socchiudendo le labbra.E la mia mente malata, o meglio la mente che questo mondo moderno cerca di fare ammalare, per un attimo ha pensato: &034;Non sarà un estremista?&034; Solo perché stava pregando.Non l&039;ho fatto apposta, è stato un pensiero che mi ha attraversato la testa, figlio della paura e del terrore che ogni giorno ci arriva da ogni parte del mondo, un terrore sia reale che pilotato dai media.Mi sono pentito subito: un uomo che prega, soprattutto se lo fa in una metropolitana per se stesso e per il suo Dio e non in una chiesa per farsi vedere (e poi magari appena uscito dalla chiesa butta odio sugli extracomuni, rom, gay, ecc.) Lo fa perché ci crede.E probabilmente è molto meglio di molti altri.Non ha disturbato, non ha ostentato, non ha chiesto nulla.E va bene così.metropolitana Milano vitadapendolare metro treno train storieinmetro storiedituttiigiorni

Scarpe Antinfortunistiche, zainetto, pantaloncini corti.Seduto In mezzo a persone perse nei loro giornali, cellulari o semplicemente pensieri.Anche lui ha un cellulare in mano ma legge, legge e prega.Silenziosamente, con parole appena accennate, socchiudendo le labbra.E la mia mente malata, o meglio la mente che questo mondo moderno cerca di fare ammalare, per un attimo ha pensato: &034;Non sarà un estremista?&034; Solo perché stava pregando.Non l&039;ho fatto apposta, è stato un pensiero che mi ha attraversato la testa, figlio della paura e del terrore che ogni giorno ci arriva da ogni parte del mondo, un terrore sia reale che pilotato dai media.Mi sono pentito subito: un uomo che prega, soprattutto se lo fa in una metropolitana per se stesso e per il suo Dio e non in una chiesa per farsi vedere (e poi magari appena uscito dalla chiesa butta odio sugli extracomuni, rom, gay, ecc.) Lo fa perché ci crede.E probabilmente è molto meglio di molti altri.Non ha disturbato, non ha ostentato, non ha chiesto nulla.E va bene così.metropolitana Milano vitadapendolare metro treno train storieinmetro storiedituttiigiorni

Scarpe Antinfortunistiche, zainetto, pantaloncini corti.Seduto In mezzo a persone perse nei loro giornali, cellulari o semplicemente pensieri.Anche lui ha un cellulare in mano ma legge, legge e prega.Silenziosamente, con parole…
sabatosera sera, sono in tanti.Salgono tutti insieme, al capolinea come me.Sono giovani, più di 18anni, meno di non lo so: non riesco a dare bene l&039;età a questa generazione così diversa da me e dalla mia.Occupano buona parte dello scompartimento, sono equamente distribuiti tra i due sessi.Le ragazze sono &034;in tiro&034; come direbbe Ligabue, quasi tutte in Totalblack, è fanno la gara a chi copre meno pelle.I ragazzi sono sboroni e rumorosi, fanno i galletti per farsi notare, ci sono correnti di sguardi, che possano tra di loro, parole non dette e gesti esagerati.Una bottiglia di vino che passa dall&039;uno all&039;altro, sostituita poi da una di amaro… Anche le ragazze bevono, non tutte, una fa finta, io seduto di fronte me ne accorgo, loro forse no.E poi arriva Lui.Si libera un posto di fianco a Lei e ci si fionda.Si siede.Si &034;svacca&034;.All&039;inizio sembra un giovane che vuole occupare il suo spazio nel mondo, è ne vuole prendere quanto più possibile.Poi piano piano si capisce che il suo allargamento è mirato: lo porta sempre più a contatto con Lei che pur parlando con le amiche e pur facendo finta di nulla non disdegna.Si toccano le gambe, le mani, i fianchi… eppure non si parlano, se si guardano è quasi per sbaglio.Si cercano, lo fanno di nascosto anche se è chiaro che tutti i loro amici lo sanno.Una danza di corteggiamento discreta e per questo ancora più evidente.Ho sorriso tanto.

sabatosera sera, sono in tanti.Salgono tutti insieme, al capolinea come me.Sono giovani, più di 18anni, meno di non lo so: non riesco a dare bene l&039;età a questa generazione così diversa da me e dalla mia.Occupano buona parte dello scompartimento, sono equamente distribuiti tra i due sessi.Le ragazze sono &034;in tiro&034; come direbbe Ligabue, quasi tutte in Totalblack, è fanno la gara a chi copre meno pelle.I ragazzi sono sboroni e rumorosi, fanno i galletti per farsi notare, ci sono correnti di sguardi, che possano tra di loro, parole non dette e gesti esagerati.Una bottiglia di vino che passa dall&039;uno all&039;altro, sostituita poi da una di amaro… Anche le ragazze bevono, non tutte, una fa finta, io seduto di fronte me ne accorgo, loro forse no.E poi arriva Lui.Si libera un posto di fianco a Lei e ci si fionda.Si siede.Si &034;svacca&034;.All&039;inizio sembra un giovane che vuole occupare il suo spazio nel mondo, è ne vuole prendere quanto più possibile.Poi piano piano si capisce che il suo allargamento è mirato: lo porta sempre più a contatto con Lei che pur parlando con le amiche e pur facendo finta di nulla non disdegna.Si toccano le gambe, le mani, i fianchi… eppure non si parlano, se si guardano è quasi per sbaglio.Si cercano, lo fanno di nascosto anche se è chiaro che tutti i loro amici lo sanno.Una danza di corteggiamento discreta e per questo ancora più evidente.Ho sorriso tanto.

sabatosera sera, sono in tanti.Salgono tutti insieme, al capolinea come me.Sono giovani, più di 18anni, meno di non lo so: non riesco a dare bene l&039;età a questa generazione così…
Sì sono seduti, tutti e quattro sin dal capolinea inteso come stazione di partenza. Non si sono neanche guardati attorno.Io sarò esagerato, prima di mettermi a leggere ho preso l&039;abitudine di guardare gli altri passeggeri per qualche minuto, per vedere se c&039;è qualcosa che mi attrae, per capire se anche oggi riuscirò a strappare un episodio da questo viaggio da pendolare tecnologico.Ma anche prima almeno un&039;occhiata a chi mi sedeva di fianco almeno la davo.Loro no!Si siede la prima partendo da destra.È salita, ha chiuso gli oggi è credo che abbia iniziato a dormire subito.Come sempre accade è arrivato il secondo, lo studente, che si è seduto all&039;opposto, già perso nel cellulare da chinon ha mai alzato gli occhi.Poi l&039;universitario di sinistra con le Clark di fianco a lui, cellulare più vecchio ma sempre assorbente.Infine l&039;ultima donna, sguardo fisso di fronte, nel vuoto. &034;E poi ci troveremo come le star a bere del whisky al Roxy bar.O forse non ci incontreremo mai ognuno a rincorrere i suoi guai.Ognuno col suo viaggio, ognuno diverso e ognuno in fondo perso dentro i cazzi suoi.&034; vascorossi

Sì sono seduti, tutti e quattro sin dal capolinea inteso come stazione di partenza. Non si sono neanche guardati attorno.Io sarò esagerato, prima di mettermi a leggere ho preso l&039;abitudine di guardare gli altri passeggeri per qualche minuto, per vedere se c&039;è qualcosa che mi attrae, per capire se anche oggi riuscirò a strappare un episodio da questo viaggio da pendolare tecnologico.Ma anche prima almeno un&039;occhiata a chi mi sedeva di fianco almeno la davo.Loro no!Si siede la prima partendo da destra.È salita, ha chiuso gli oggi è credo che abbia iniziato a dormire subito.Come sempre accade è arrivato il secondo, lo studente, che si è seduto all&039;opposto, già perso nel cellulare da chinon ha mai alzato gli occhi.Poi l&039;universitario di sinistra con le Clark di fianco a lui, cellulare più vecchio ma sempre assorbente.Infine l&039;ultima donna, sguardo fisso di fronte, nel vuoto. &034;E poi ci troveremo come le star a bere del whisky al Roxy bar.O forse non ci incontreremo mai ognuno a rincorrere i suoi guai.Ognuno col suo viaggio, ognuno diverso e ognuno in fondo perso dentro i cazzi suoi.&034; vascorossi

Sì sono seduti, tutti e quattro sin dal capolinea inteso come stazione di partenza. Non si sono neanche guardati attorno.Io sarò esagerato, prima di mettermi a leggere ho preso l&039;abitudine…
Ciao a tutti.Quest&039;anno a BEAT, la scuola d&039;arte che frequento da qualche anno abbiamo deciso di fare uno spettacolo su Adriano Olivetti.Siamo partiti dal testo teatrale di Laura Cumino e Gabriele Vacis e come sempre siamo finiti non so dove &x1f600;. Posso però dirvi che, anche se non si dove sia, a me sembra un bel posto e che ci si sta molto bene.Io credevo di conoscere abbastanza bene la figura di Olivetti ma come potete immaginare, vista la premessa, abbastanza non era poi molto.Adriano, suo padre Camillo, il figlio Roberto e molte delle persone che hanno ruotato attorno alla Olivetti erano persone che hanno creduto in un sogno e che hanno provato a realizzare un&039;utopia… E non ci sono andati lontano. Scoprendo la loro storia ti rendi conto che quello che ci hanno sempre detto non è vero: le cose si possono fare e si possono fare bene; certo farle bene è più difficile e se si parla di lavoro è meno redditizio ma secondo me ne vale la pena ed è possibile.Adriano Olivetti morì il 27 febbraio 1960, a 60 anni.Se fosse vissuto qualche anno in più sono convinto che l&039;Italia sarebbe un posto diverso, più &034;umano&034;. L&039;11 ed il 12 giugno alle 20 e 45, presso la Casa della Danza e della Musica di Basiglio in via Roma metteremo in scena con tutta l&039;umiltà e l&039;amore possibile quello che ci è rimasto attaccato alla pelle, sia dentro che fuori.Se qualcuno volesse venire mi faccia sapere il giorno che devo prenotare: i posti sono limitati.Se siete arrivati a leggere fin qui grazie,Steeeve

Ciao a tutti.Quest&039;anno a BEAT, la scuola d&039;arte che frequento da qualche anno abbiamo deciso di fare uno spettacolo su Adriano Olivetti.Siamo partiti dal testo teatrale di Laura Cumino e Gabriele Vacis e come sempre siamo finiti non so dove &x1f600;. Posso però dirvi che, anche se non si dove sia, a me sembra un bel posto e che ci si sta molto bene.Io credevo di conoscere abbastanza bene la figura di Olivetti ma come potete immaginare, vista la premessa, abbastanza non era poi molto.Adriano, suo padre Camillo, il figlio Roberto e molte delle persone che hanno ruotato attorno alla Olivetti erano persone che hanno creduto in un sogno e che hanno provato a realizzare un&039;utopia… E non ci sono andati lontano. Scoprendo la loro storia ti rendi conto che quello che ci hanno sempre detto non è vero: le cose si possono fare e si possono fare bene; certo farle bene è più difficile e se si parla di lavoro è meno redditizio ma secondo me ne vale la pena ed è possibile.Adriano Olivetti morì il 27 febbraio 1960, a 60 anni.Se fosse vissuto qualche anno in più sono convinto che l&039;Italia sarebbe un posto diverso, più &034;umano&034;. L&039;11 ed il 12 giugno alle 20 e 45, presso la Casa della Danza e della Musica di Basiglio in via Roma metteremo in scena con tutta l&039;umiltà e l&039;amore possibile quello che ci è rimasto attaccato alla pelle, sia dentro che fuori.Se qualcuno volesse venire mi faccia sapere il giorno che devo prenotare: i posti sono limitati.Se siete arrivati a leggere fin qui grazie,Steeeve

Ciao a tutti.Quest&039;anno a BEAT, la scuola d&039;arte che frequento da qualche anno abbiamo deciso di fare uno spettacolo su Adriano Olivetti.Siamo partiti dal testo teatrale di Laura Cumino e…
Lo dico subito, la foto è di qualche giorno fa ma oggi stavo praticamente dormendo quindi ne ho recuperato una inutilizzata.4 donne.4 stili4 cellulari in mano (da che pulpito, io non lo mollo quasi mai e se lo faccio è per mettermi a leggere da un Kindle)4 scarpe bianche4 scarpe nere4 borse, tutte più o meno intonate ai vestiti (io la mattina mi vesto estraendo le cose a caso dai vari)Donne… Inarrivabili!

Lo dico subito, la foto è di qualche giorno fa ma oggi stavo praticamente dormendo quindi ne ho recuperato una inutilizzata.4 donne.4 stili4 cellulari in mano (da che pulpito, io non lo mollo quasi mai e se lo faccio è per mettermi a leggere da un Kindle)4 scarpe bianche4 scarpe nere4 borse, tutte più o meno intonate ai vestiti (io la mattina mi vesto estraendo le cose a caso dai vari)Donne… Inarrivabili!

Lo dico subito, la foto è di qualche giorno fa ma oggi stavo praticamente dormendo quindi ne ho recuperato una inutilizzata.4 donne.4 stili4 cellulari in mano (da che pulpito, io…
Te donne sedute, lui vede il posto libero, è titubante, eppure un metro, un posto vale loro. Si guarda intorno come per vedere se c&039;è qualcuno (o qualcuna) che meriti più di lui di sedersi.Sembra sia spaventarti dal sedersi in mezzo a te donne.La signora alla sua sinistra lo guarda, sorride, e con fare materno e da due colpetti sulla seduta come farebbe per chiamare un figlio piccolo o un nipote.Non lo vedo in faccia ma tutto nella sua postura indica che sta sorridendo.Si siede… Però sembra ancora &034;in prestito&034; :-)

Te donne sedute, lui vede il posto libero, è titubante, eppure un metro, un posto vale loro. Si guarda intorno come per vedere se c&039;è qualcuno (o qualcuna) che meriti più di lui di sedersi.Sembra sia spaventarti dal sedersi in mezzo a te donne.La signora alla sua sinistra lo guarda, sorride, e con fare materno e da due colpetti sulla seduta come farebbe per chiamare un figlio piccolo o un nipote.Non lo vedo in faccia ma tutto nella sua postura indica che sta sorridendo.Si siede… Però sembra ancora &034;in prestito&034; :-)

Te donne sedute, lui vede il posto libero, è titubante, eppure un metro, un posto vale loro. Si guarda intorno come per vedere se c&039;è qualcuno (o qualcuna) che meriti…
Sono due, giovani, zainetto eastpak d&039;ordinanza uguale al mio.Uguale a parte l&039;età: il mio è coetaneo, delle ragazze non dei loro zaini.Entrano insieme e parlano, non tirano fuori il telefono. Già questo non è normale. E non ridono. Sono serie. Mi incuriosiscono. Ma non sento, la metro fa più rumore del solito.La conversazione è a senso unico, una domanda, l&039;altra risponde per almeno trenta secondi, l&039;altra dice qualcosa e da un&039;altra domanda. La cosa va avanti per una decina di minuti.Mi alzo alla fermata prima della mia per origliare senza farmi vedere.La parlante dice &034;è la definizione di continuità!&034;.Penso ad un cantante che non cambia mai, ad una storia d&039;amore noiosa e sempre uguale, ad una serie tv infinita.Poi l&039;altra risponde &034;è il programma di matematica lo abbiamo finito&034; passiamo a fisica&034;.Mi sento vecchio

Sono due, giovani, zainetto eastpak d&039;ordinanza uguale al mio.Uguale a parte l&039;età: il mio è coetaneo, delle ragazze non dei loro zaini.Entrano insieme e parlano, non tirano fuori il telefono. Già questo non è normale. E non ridono. Sono serie. Mi incuriosiscono. Ma non sento, la metro fa più rumore del solito.La conversazione è a senso unico, una domanda, l&039;altra risponde per almeno trenta secondi, l&039;altra dice qualcosa e da un&039;altra domanda. La cosa va avanti per una decina di minuti.Mi alzo alla fermata prima della mia per origliare senza farmi vedere.La parlante dice &034;è la definizione di continuità!&034;.Penso ad un cantante che non cambia mai, ad una storia d&039;amore noiosa e sempre uguale, ad una serie tv infinita.Poi l&039;altra risponde &034;è il programma di matematica lo abbiamo finito&034; passiamo a fisica&034;.Mi sento vecchio

Sono due, giovani, zainetto eastpak d&039;ordinanza uguale al mio.Uguale a parte l&039;età: il mio è coetaneo, delle ragazze non dei loro zaini.Entrano insieme e parlano, non tirano fuori il telefono.…
Se vai a letto alle 4 e ti svegli alle 8 senza riuscire a riaddormentarti hai poche possibilità.Tiri una testata contro un spigolo sperando di cadere svenuto o ti alzi e nell&039;ordineMetti in ordine, fai una lavatrice ed una lavastoviglie, ti fai la barba, cucini una torta salata…anzi due. Leggi.Ora escocasalingodisperato cook tortasalata

Se vai a letto alle 4 e ti svegli alle 8 senza riuscire a riaddormentarti hai poche possibilità.Tiri una testata contro un spigolo sperando di cadere svenuto o ti alzi e nell&039;ordineMetti in ordine, fai una lavatrice ed una lavastoviglie, ti fai la barba, cucini una torta salata…anzi due. Leggi.Ora escocasalingodisperato cook tortasalata

Se vai a letto alle 4 e ti svegli alle 8 senza riuscire a riaddormentarti hai poche possibilità.Tiri una testata contro un spigolo sperando di cadere svenuto o ti alzi…